RIVESTIMENTI NATURALI: Dal Grassello di Calce al Tadelak

La calce naturale è un materiale unico e antico, essenziale per ottenere ambienti più salubri e al tempo stesso superfici di grande effetto, oggi grazie alle architetture eco-sostenibili sta tornando in auge.

Una delle sue caratteristiche principali è la traspirabilità. La durata e la qualità della vita delle case – e di quella dei suoi abitanti – può essere prolungata e migliorata soltanto se le sue pareti respirano. Per questo motivo nel campo dell’edilizia – e ancor più in quello della bioedilizia – si sta assistendo a una nuova riscoperta di materiali naturali riprendendo vecchie tecniche tradizionali che possono comunque considerarsi innovative.

Un pò di storia

È nel crocevia delle popolazioni del mediterraneo che questo tipo di legante è stato scoperto ed utilizzato: la calce si è rivelata fin da subito un ottimo legante e una buona finitura di protezione. Molto meno ecologica dell’argilla, la calce è considerata un materiale a basso impatto grazie al suo ciclo di vita molto lungo e allo smaltimento abbastanza semplice e senza pericolo per l’ambiente e l’uomo.
È definita spesso il “polmone igrometrico” delle abitazioni perché è in grado di garantire un’ottima qualità abitativa nei locali interni degli edifici grazie alla sua porosità, igroscopicità e traspirabilità.
Inoltre la calce è una sostanza basica, non tossica, antisettica e igienizzante.

Come si ottiene

La calce si ottiene dalla cottura a elevate temperature e dal conseguente spegnimento di un tipo di roccia sedimentaria molto presente in natura: la roccia calcarea. Da questa componente base si possono ottenere tanti tipi di prodotto.

Il grassello di calce, il cocciopesto, il tadelakt sono tra le principali lavorazioni provenienti dal passato ma riscoperte e migliorate oggi da un’ architettura che mira ad ottenere rivestimenti di grande pregio, con alte prestazioni e con un’originale resa estetica.

Vediamone una alla volta:

  • Il Grassello di Calce. Dona una finitura di grande effetto e valore decorativo.

Dalla maturazione dell’impasto di calce in apposite vasche, si ottiene il grassello di calce. Più questo materiale è invecchiato maggiori sono le sue caratteristiche prestazionali.

Quello che contraddistingue il grassello di calce è proprio l’incremento molto graduale della sua resistenza nel tempo oltre alla sua elevata permeabilità. Ambedue queste caratteristiche consentono di proteggere bene le pareti su cui viene applicato questo tipo d’intonaco. Inoltre il grassello di calce ha ottime capacità di adesione alle murature ed è “auto sigillante” cioè in caso di piccole cavillature tramite un processo complesso naturale di dissoluzione, evaporazione e carbonatura, il grassello di calce è in grado di ricostruire da solo le fessure.

I rivestimenti a base di grassello di calce sono ottimi per ogni ambiente ancor più se consideriamo che con l’invecchiamento il grassello di calce assume una tonalità uniforme e una consistenza quasi vellutata. Realizzando intonaci in grassello di calce è possibile ottenere un effetto antichizzato, permeabile al vapore, lucente ed estremamente resistente nel tempo.
Le finiture a grassello invecchiato non hanno tendenza a distaccarsi: queste si consumano e si degradano insieme con il substrato, conferendo alle pareti un effetto davvero unico.

Il cocciopesto degli antichi Romani 

Leggero, elastico, impermeabile: il cocciopesto era la calce più utilizzata dai Romani, che lo usavano per rivestire cisterne, terrazze, ambienti termali e pavimentazioni. La sua resistenza all’acqua è la caratteristica principale e, per questo motivo, è tuttora utilizzato nei bagni o per rivestire ripiani in cucina o lavelli. Questo tipo di rivestimento si ottiene aggiungendo alla malta di calce dei frammenti di laterizio (coppi, tegole, tavelle,…) che vengono frantumati e macinati. La polvere di laterizio conferisce a questo impasto delle colorazioni molto gradevoli e naturali con tonalità che vanno dal giallo al rosso.
Gli intonaci a cocciopesto per l’intrinseca igroscopicità del cotto unita alla naturale porosità della calce, garantiscono la massima traspirabilità delle murature, evitando la formazione di muffe dovute a ristagni di umidità.

Il cocciopesto può essere utilizzato anche per realizzare pavimentazioni interne ed esterne di grande pregio e resa estetica.
L’elasticità del materiale consente di poter procedere alla messa in opera di ampie superfici senza correre il rischio che queste si crepino: il rivestimento è in grado di assecondare i normali assestamenti strutturali. I pavimenti in cocciopesto sono realizzati in opera e questo consente di realizzare pavimentazione uniche, caratterizzate anche da superfici continue e senza interruzioni strutturali.
I toni sono quelli caldi e opachi tipici del cocciopesto che rendono caldo e accogliente qualsiasi ambiente.

Il cocciopesto come anche il grassello di calce può essere utilizzato come semplice malta per legare mattoni, pietre e basole. Anche in questo caso la leggerezza e l’elasticità consentono di ottenere rivestimenti molto flessibili evitando rotture o fessurazioni.

Il tadelakt: un nobile d’altri tempi 

È il parente arabo (e ricco) del cocciopesto. Il tadelakt è una calce marocchina realizzata tramite l’estrazione di grandi pietre calcaree (che si trovano vicino Marrakech), la loro cottura in forni tradizionali, la trasformazione in calce viva, lo spegnimento e la setacciatura manuale. Come il cocciopesto la caratteristica principale del tadelakt è la sua impermeabilità, per questo è stato utilizzato nell’antichità per realizzare fontane e cisterne.

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Oggi il tadelakt è per lo più utilizzato per rivestire bagni (docce, vasche, lavabi) o fontane esterne: tutti luoghi immersi nell’umidità o direttamente a contatto con l’acqua. Il tadelakt viene infatti lavorato e lucidato superficialmente con un sapone nero che consente di far scivolare via l’acqua senza che questa penetri dentro l’intonaco. È quest’operazione di finitura, insieme alla calce e al preciso metodo di stesura, che rende idrofuga la superficie. La superficie, se è molto esposta all’acqua può essere anche ulteriormente trattata con cera d’api o altri materiali naturali che ne migliorano l’impermeabilizzazione assicurandone, al tempo stesso, la traspirabilità. La colorazione varia anche nel tempo, quando il naturale invecchiamento del materiale aumenta le sue discontinuità cromatiche danno un ulteriore ricchezza di sfumature alla superfici.

Il tadelakt deve essere considerato come una pelle e come tale è un materiale molto delicato, che va curato e protetto. È un rivestimento continuo e fragile ai colpi che si ottiene con una lavorazione molto lunga e accurata. Per questo motivo non è propriamente economico. Sia tempistiche che costi vanno esaminati caso per caso, perché dipendono dall’ampiezza della superficie su cui deve essere applicato, dalla sua conformazione e dalle caratteristiche climatiche interne. Come il cocciopesto, anche i rivestimenti in tadelakt sono artigianali e questo garantisce aspetti sempre unici e inimitabili.

bagno

Il tadelakt è duttile e quindi adattabile a tutte le forme. È possibile, utilizzando il tadelakt, sbizzarrirsi nella progettazione di spazi organici, moderni, dinamici caratterizzati da linee fluide che, se realizzati in ambienti come il bagno, ricordano proprio la “forma” dell’acqua, della sua natura liquida e sempre in movimento.

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NATURAL COVERINGS: From the Grassle of Lime to the Tadelakt

Natural lime is a unique and ancient material, essential for getting more healthy and at the same time great impact surfaces, today thanks to eco-sustainable architectures is coming back to life.

One of its main features is breathability. The durability and quality of life of homes – and that of its inhabitants – can only be prolonged and improved if its walls breathe. For this reason, in the field of building – and even more so in the bio-building – we are witnessing a new rediscovery of natural materials by taking old traditional techniques that can still be considered innovative.

A bit of history

It is in the crossroads of the Mediterranean peoples that this type of binder has been discovered and used: the lime has turned out to be an excellent binder and a good finish of protection. Much less ecological than clay, lime is considered a low impact material due to its very long life cycle and easy disposal and no danger to the environment and man.
The “igrometric lung” of the housing is often defined as it is able to guarantee excellent housing quality in the interior of buildings thanks to its porosity, hygroscopicity and breathability.
Lime is also a basic, non-toxic, antiseptic and hygienic substance.

How do you get it

Lime is obtained by cooking at high temperatures and the consequent shutdown of a sedimentary rock type very present in nature: the limestone rock. From this basic component you can get many types of product.

The lime blades, the cocciopesto, the tadelakt are among the principal workings of the past, but rediscovered and improved today by an architecture that aims to obtain high quality, high performance and original aesthetic coatings.

Let’s see one at a time:

  • The Lame Grassle.

It gives a great effect and decorative value.
From the ripening of the lime paste in special tanks, the lime grass is obtained. The more this material is aged the better are its performance characteristics.

What distinguishes the lime blade is precisely the very gradual increase of its resistance over time as well as its high permeability. Both of these features help to protect the walls on which this type of plaster is applied. In addition, the lime lime has excellent adhesion capabilities to the masonry and is “self-sealant”, ie in the case of small cracks through a natural process of dissolution, evaporation and carbonation, the lime blade is able to reconstruct cracks by itself.

Lime lime coatings are excellent for any environment even more so if we consider that with aging the lime lime takes on a uniform tonality and an almost velvety consistency. By making plaster lime plaster, it is possible to obtain an antique effect, vapor permeable, shiny and extremely resistant over time.
Aged grassroots finishes do not tend to detach themselves; they consume and degrade together with the substrate, giving the walls a truly unique effect.

  • The cocciopesto of the ancient Romans

Lightweight, elastic, waterproof: the cocciopest was the lime most used by the Romans, who used it to cover cisterns, terraces, thermal environments and floorings. Its water resistance is the main feature and, for this reason, is still used in bathrooms or to cover shelves in the kitchen or sinks. This type of coating is obtained by adding to the lime mortar of the brick fragments (cobs, tiles, curtains, …) that are crushed and milled. Brick powder gives this mixture of very pleasing and natural colors with shades ranging from yellow to red.
Cobblestone plaster for the intrinsic hygroscopicity of the brick combined with the natural lime porosity guarantee the maximum breathability of the masonry, avoiding mold formation due to moisture stagnation.

Cocciopesto can also be used to make interior and exterior flooring of great value and aesthetic rendering.
The elasticity of the material allows the installation of large surfaces without the risk of cracking: the coating is able to withstand normal structural adjustments. Cocciopesto floors are made in operation and this makes it possible to realize unique flooring, characterized by continuous and uninterrupted structural surfaces.
The tones are the warm and opaque ones typical of the cocciopesto that make warm and welcoming any environment.

Cocciopesto as well as lime grass can be used as simple mortar to bond bricks, stones and bases. Even in this case the lightness and elasticity allow for very flexible coatings, avoiding breaks or cracks.

  • The tadelakt: a noble from other times

He is the Arab (and rich) relative of the cocciopesto. The tadelakt is a Moroccan lime made by the extraction of large limestone stones (located near Marrakech), their baking in traditional ovens, the transformation into live lime, manual extinguishing and screening. Like the cocciopesto the main characteristic of tadelakt is its impermeability, it has been used in antiquity to produce fountains and tanks.

Today, tadelakt is mostly used to cover baths (showers, tanks, washbasins) or external fountains: all places immersed in humidity or directly in contact with water. The tadelakt is worked and polished superficially with a black soap that lets you slip the water away without it penetrating the plaster. It is this finishing operation, along with the lime and the precise method of making, which makes the surface hydrophobic. The surface, if exposed to water, can be further treated with beeswax or other natural materials that improve its waterproofing while ensuring its breathability. Coloring also varies over time, when the natural aging of the material increases its chromatic discontinuities, giving a further richness of nuances to the surfaces.

Tadelakt should be considered as a skin and as such is a very delicate material that needs care and protection. It is a continuous and fragile jacket that is obtained with very long and accurate machining. For this reason it is not really cheap. Both timings and costs are to be examined case by case, because they depend on the width of the surface to be applied, its conformance and the internal climatic characteristics. Like cocciopesto, tadelakt coatings are also handicrafts and this guarantees unique and inimitable aspects.

The tadelakt is ductile and therefore adaptable to all shapes. Using the tadelakt, it is possible to design organic, modern, dynamic spaces characterized by fluid lines that, when built in environments such as the bathroom, remind the “shape” of water, its liquid nature and always moving.

What do you think about these materials? Feel free to leave a comment …

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