Questa settimana ho deciso di dedicare diversi articoli ad approfondire tutti gli aspetti più importanti di una ristrutturazione: dai permessi da richiedere ai Bonus fiscali, dai Certificati A.P.E al vecchio ACE.
Ecco che arriviamo al tasto dolente, i COSTI di ristrutturazione. Purtroppo spesso capita che si parta con l’idea di spendere una cifra e si arrivi poi a doverla aumentare notevolmente.
Avere un idea chiara delle spese a cui si va incontro all’inizio di una ristrutturazione non è facile, anzi direi piuttosto complesso, il più delle volte lo stesso professionista fatica a farne una stima poiché gli elementi in gioco sono tanti. Lo stato dell’immobile, dei suoi impianti, il gusto del committente spesso volubile, il tipo di finiture richieste, etc..
C’è un modo semplice, però, per cercare di avere un quadro più completo ed è quello di valutare ogni lavorazione al metro quadro, cosicché si evidenzierà a parità di quantità qual’è la voce che pesa di più e come poter intervenire, se possibile, su di essa.
Vediamo le voci principali una ad una:
1. Demolizioni
Le demolizioni sono una voce che incide poco, contrariamente a quanto si pensa, sul totale delle spese di ristrutturazione. Demolire un muro in parte o totalmente non fa molta differenza in termini economici ed il costo al metro quadro è basso. Ciò che fa davvero la differenza in questo caso è il materiale da demolire: abbattere un muro in mattoni forati o in calcestruzzo armato vien da se che non è la stessa cosa; infatti nel secondo caso l’incidenza della manodopera al metro quadro sarà molto più alta trattandosi di un materiale più resistente.
Lo stesso vale per i pavimenti: rimuovere lo strato superficiale di un pavimento non incide molto, ma i costi si alzeranno se , per ragioni impiantistiche, devono essere fatte delle tracce a pavimento. In questo caso la rimozione anche del massetto incide maggiormente e i prezzi saliranno in modo significativo.
2. Materiali usati per la costruzione
Quando si costruisce quello che fa la differenza sul costo al metro quadro è il materiale che viene utilizzato. Realizzare un muro nuovo in mattoni forati, Gasbeton o cartongesso può comportare importi molto diversi.
Per la mia esperienza le valutazioni da fare, quando ci si trova davanti alla scelta, sono legate al numero di metri quadri che bisognerà costruire, al contesto in cui si sta facendo la ristrutturazione e se la parete deve contenere impianti o tenere sospesi carichi.
Nel caso delle prime due opzioni, il materiale è più solido e a buon mercato: permette realizzazioni più stabili e adatte al passaggio degli impianti più ingombranti, come lo scarico dei Wc. È l’ideale per pareti che comunque richiederebbero un’ulteriore finitura, come la posa delle piastrelle.
Quando invece dovete dividere due ambienti, come il soggiorno dalla camera, meglio usare il cartongesso. La superficie finale sarà più liscia, il montaggio e il passaggio dei cavi elettrici più facile, il costo del materiale al metro quadro sicuramente più alto, ma vi eviterete le rasature a gesso che a conti fatti, se ben realizzate, porterebbero il prezzo di una parete in laterizio a incidere almeno quanto quella in cartongesso.
3. La scelta dei Rivestimenti
Eccoci arrivati alla voce più variabile di tutto il computo. Oggi grazie alla varietà presente sul mercato potrete trovare materiali che costano 20 €/m², così come quelli che ne costano 250 €/m². La scelta migliore, a meno che non siate Angelina Jolie, è sempre quella di studiare un buon compromesso tra budget e resa estetica.
Se avete un bagno di 3 m² potete anche permettervi il lusso di un rivestimento prezioso; se invece state cercando la pavimentazione per tutto l’appartamento di 100 m² meglio orientarsi su un prodotto di qualità ma ad un prezzo ragionevole.
4. Gli Impianti
Gli impianti sono sempre la spesa più significativa del preventivo: quello che conta davvero non è il materiale che viene adoperato, ma il costo della manodopera. Non solo il lavoro dell’idraulico o dell’elettricista in sé, ma anche quello dell’operaio che deve realizzare la traccia per il passaggio dei tubi. Ogni passaggio in questo caso andrà ad aumentarne i costi, non più misurabili al metro quadro, ma a punto luce o a punto acqua. Se il lavoro è importante potete optare per una stima “a corpo”, vale a dire una cifra tonda per fare tutte le opere idrauliche necessarie, come ad esempio quelle di un bagno. (forfait).
Per fare una stima iniziale tenete conto che se nella vostra ristrutturazione dovete rifare gli impianti, il costo al metro quadro si alzerà almeno del 30% rispetto a un appartamento che non modifica gli impianti.
5. Tinteggiatura e Wallpapers
La tinteggiatura ad acqua in colore chiaro (bianco o simili) data in due mani costa poco: circa 10 €/m². Fate però attenzione perché nel momento in cui iniziate a variare il colore con una tinta più carica, o con un materiale più prezioso, i costi generali potrebbero esplodere. Questo perché i metri quadri da tinteggiare sono sempre molti; non a caso tante volte si sceglie di colorare solo una parete. Lo stesso vale per decorazioni più costose come carte le da parati.
6. Arredamento
Nel caso dei pezzi di arredamento non si può più fare un calcolo al metro quadro. In questo caso il costo può essere talmente variabile ed aumentare sensibilmente in funzione della scelta che si vuole fare: arredo “reciclato” , restaurato, nuovo. In quest’ultimo caso sarà poi il marchio a fare la differenza.
E tu hai mai dovuto programmare dei lavori in casa? Come hai gestito i costi?
Lascia un commento o racconta la tua avventura!