Walking, Trekking, Hiking. Tante definizioni per un gesto trai più salutari: camminare. Oggi di grande tendenza, perchè profondamente antico, spontaneo ed ecologico…e assolutamente economico!
Non vi è dubbio che il camminare pone l’essere umano in un contesto con il quale confrontarsi, mettendolo così di fronte a se stesso. Lo fece Jean-Jack Rousseau mentre era in cerca del potere rigeneratore della natura, o Henry David Thoreau con le sue passeggiate ecologiste, preoccupato per l’industrializzazione degli Stati Uniti a metà Ottocento, e non dimentichiamo il “vagabondare del “flaneur” parigini descritti da Baudelaire, antesignano del più moderno trekking urbano.
Camminare si può definire una pratica fisica e spirituale, la ritroviamo nei pellegrinaggi zen, nei kora tibetani (i sentieri circolari), nei parikama induisti e che oggi viene riproposta nei “deep walking” (deepwalkinh.org) e nei “vagabondaggi meditativi” della Compagnia dei Cammini (cammini.eu).
L’arte di camminare è ormai qualcosa di alternativo, quasi sovversivo, rispetto al muoversi velocemente dell’uomo contemporaneo, perchè si basa su un “triplo movimento”:
La volontà di non farci mettere fretta, accogliere il mondo e non dimenticarci di noi strada facendo.
cit: Camminare, una modalità del pensiero. di Adriano Labbucci (Ed. Donzelli)
Anche se il camminare urbano può essere occasione di meditazione, è fuori dalla città che ci si spinge per immergersi nella natura, una partita ormai di moda. Nascono infatti molti corsi di Nordik walking, la camminata sportiva con i bastoncini nata in Finlandia e sbarcata fin in Italia, ideale per godersi il paesaggio e nel mentre tonificare il proprio fisico. Crescono parallelamente i libri che parlano di camminate, di escursioni nella natura e di Cammini e pellegrinaggi da affrontare col corpo e con lo spirito.
Dalla spiritualità cristiana a quella buddista: quando si tratta di camminare il passo è breve e ne è testimonianza il bellissimo film “Paths of the soul” di Zhang Yang, che narra il cammino rituale intrapreso da undici tibetani per raggiungere dopo 2mila km di cammino, la città santa di Lhasa.
Recentemente hanno avuto molto successo i Cammini religiosi, primo fra tutti il Cammino di Santiago, sicuramente ognuno di voi ha almeno un amico che l’ha fatto! Ma ce ne sono molti altri, dal Cammino della Via Francigena ad altri sentieri di grande fascino naturalistico, artistico e mistico come la Via degli abati, il Cammino di San Francesco, il Cammino di Sant’Antonio, il Cammino di Sant’Agostino (info: movimento lento.it).
Ci sono altri tipi di cammini in Italia, nati sulle antiche vie di comunicazione come il Tratturo Magno, che unisce l’Aquila con Foggia seguendo il percorso dei pastori durante la transumanza del bestiame; oppure la Via degli Dei che unisce Bologna a Firenze fin dai tempi dei Romani (viadeglidei.it)
Tutto questo lento movimento a piedi può dirsi parte di uno stile di vita più gentile, se ne parla soprattutto quest’anno che è stato dichiarato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile: muoversi in modo consapevole, rispettando i popoli, le economie locali e la natura. Questo per sviluppare nelle persone la consapevolezza per un modo di viaggiare che consideri l’impatto sociale, ambientale ed economico. Un approccio da tenere sempre presente e che possiamo riassumere in una parola: Rispetto.
Un modo di viaggiare all’insegna della natura che ci porta anche molto lontano, per scoprire luoghi per noi remoti, sempre in punta dei piedi.