Vi sarà sicuramente capitato di sentire parlare di “piano nobile”, soprattutto se abitate in città dalla bellezza storica come Torino.
Il Piano nobile , infatti, è un elemento tradizionale tipico dei Palazzi nobiliari urbani del Rinascimento fino al XIX secolo circa, quando la distinzione di funzione trai vari piani ed ambienti di un palazzo perse il rigido carattere schematico verso una maggiore libertà di destinazione degli ambienti.
Nei palazzi d’epoca il piano nobile coincideva con il primo piano ed era così chiamato perché costituiva la residenza vera e propria della famiglia e contava generalmente le migliori decorazioni interne di tutto l’edificio. Al piano nobile si collocavano alcune stanze di rappresentanza come i saloni, poi le camere da letto e le altre stanze ad uso della famiglia padronale.
Anche dall’esterno il piano nobile era in genere riconoscibile per le finestre più ampie e più ricche decorazioni sulla facciata. Balconi e terrazze erano pure segno di distinzione, anche se sono elementi più tardi, divenuti popolari dal Seicento in poi.
Per accedere al piano nobile dal piano terreno era presente uno scalone, di impianto spesso monumentale, che in genere partiva dal cortile centrale. Tra il piano terreno e il piano nobile potevano collocarsi dei mezzanini, cioè piani intermedi ad uso della servitù, accessibili attraverso altre scale.
Nei palazzi più grandi, a partire soprattutto dal Seicento, capitava che alcuni membri della famiglia avessero i loro appartamenti anche al piano secondo o al pian terreno, anche se il personaggio di spicco della famiglia continuava a vivere al primo piano. In quei casi si può parlare anche di un secondo piano nobile. Sempre nei grandi palazzi (o forse si dovrebbe parlare di regge), talvolta al piano terreno erano collocati gli appartamenti estivi, comunicanti con il giardino e per questo più freschi.
Dall’Ottocento si intensificò la costruzione di palazzi a quattro e più piani e le nuove soluzioni tecniche per tubi e condutture dei fumi resero obsoleta la divisione di funzioni per piani.
Nelle ville suburbane vennero pure edificati piani nobili, magari raggiungibili da un grande scalone sulla facciata, come nelle ville palladiane o nella villa Medicea di Poggio a Caiano, ma già dal tardo Cinquecento, con la popolarità crescente dei casini, il piano abitativo della famiglia principale si ribassò, dall’edificazione sopra un mezzanino di servizio, ad una semplice rialzata, accessibile con appena una decina di scalini, in modo da poter vivere allo stesso livello dei giardini, a stretto contatto con questi luoghi di delizia.
Proprio nel Rinascimento Torino iniziò ad affacciarsi sulla scena politica e artistica grazie ai Savoia e passò da piccola città a centro amministrativo ed economico importante per tutta l’Italia, pertanto possiamo trovare diversi Palazzi eretti in quest’epoca.
Lo stile rinascimentale vero e proprio si affermò a Torino con la costruzione del Duomo, dedicato a San Giovanni, oltre a questo, del periodo rinascimentale possono ancora considerarsi, tardivamente, parti della Cittadella, mentre si nutrono dubbi sul Palazzo Scaglia di Verrua, in Via Stampatori 4, ritenuto da taluni sorto alla fine del Cinquecento.
Il numero esiguo di opere rinascimentali sembrerebbe dovuto, almeno in parte, al fatto che Torino non ebbe un proprio Rinascimento, venendo spesso ignorata da quei personaggi illustri del passato che raggiungevano l’Italia soffermandosi in alcune maggiori città.
Il mercato immobiliare oggi offre appartamenti di pregio nei panni nobili, dando ancora rilievo alla posizione nei piani come prestigio consolidato nel tempo.