Pochi giorni fa abbiamo tutti noi visto riempirsi le piazze per il #fridaysforfuture in moltissime città nel mondo, una manifestazione pacifica che ha coinvolto oltre un milione di giovani che hanno marciato per protestare contro l’indifferenza dei governi riguardo alla crisi climatica.
Non c’è argomento più attuale, quindi, dell’ecosostenibilità che, traslato al mondo dell’architettura e dell’immobiliare, si traduce in CASA GREEN. Ma cosa si intende quando si parla di abitazioni green?
Non c’è dubbio che in Italia il concetto di Casa Green sia associato all’efficienza energetica, su questo tema il nostro Paese ha sviluppato una crescente sensibilità.
Lo scorso 5 giugno è stato presentato a Milano l’Energy Efficiency Report, realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano. Il gruppo di ricerca da anni conduce ricerche sul tema dell’energia e sulle dinamiche innovative con l’obiettivo di approfondire la diffusione della cultura e degli investimenti in efficienza energetica effettuati nel corso dell’anno in Italia.
La ricerca mostra una generale crescita del settore, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente, per un investimento totale di 6,7 miliardi di euro di interventi effettuati. Il segmento home&building guida la classifica degli investimenti, con il 65% del totale, seguito dal comparto industriale per il 33% circa; al terzo posto, le Pubblica Amministrazione, con il 2% sul totale degli investimenti.
L’Home & Building, con i suoi 4,4 miliardi di € investiti ,di cui oltre l’80% si riferisce al segmento residenziale, un buon 15% agli uffici e la quota restante agli edifici ad uso del terziario privato, nel quale sono stati selezionati come rappresentativi la GDO e gli hotel.
In particolare è possibile stimare che l’80% degli investimenti in efficienza energetica siano associabili ad interventi di ristrutturazione, mentre solo il 20% è dedicato ai nuovi edifici.
Nel complesso, le prime tre soluzioni tecnologiche adottate nel comparto Home & Building sono state le pompe di calore (per un controvalore di circa 1.410 mln €), superfici opache (per circa 1.050 mln €) e sistemi di illuminazione (per circa 960 mln €).
C’è però da dire che la cosiddetta bioarchitettura rappresenta ancora una nicchia molto piccola, i bonus ristrutturazione degli ultimi anni hanno offerto enormi contributi per l miglioramento del patrimonio immobiliare italiano. Ma c’è ancora molta strada da fare in questo senso, nel nostro Paese oltre il 40% di immobili residenziali è stata costruita prima del 1960 ed è caratterizzata da una classe energetica molto bassa.
Siamo un Paese di immobili vecchi e soprattutto di piccoli proprietari, per cui è sicuramente più semplice migliorare la propria abitazione ma lo è meno il miglioramento dell’intero edificio di cui la proprietà è frammentata. Questo è il vero limite per la crescita: senza interventi strutturali che coinvolgono l’intero edificio con una riqualificazione, un singolo appartamento può aumentare la sua classe energetica al massimo di 2 livelli, ma non arriverà mai all’eccellenza.
Si sente tanto parlare di inquinamento, di limitazioni al traffico ma si parla ancora poco di quanto il patrimonio italiano immobiliare sia vecchio e pertanto rappresenti un’enorme fonte di inquinamento nelle nostre città.
L’unica via per migliorare questa situazione è incentivare interventi strutturali che coinvolgano l’intero edificio e non solo i micro-interventi pensando che siano la soluzione definitiva al miglioramento delle condizioni di abitare.